domenica 27 giugno 2010

C'è ancora Italia in Sudafrica

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È inutile negarlo: l’amarezza per questa umiliante uscita dal mondiale sudafricano è ancora viva in tutti noi, non tanto per l’eliminazione in sè, ma per il modo come questa è avvenuta, frutto più di un’umiliazione sportiva che di una battaglia andata male. 


Non tutto è perduto perché abbiamo lasciato nel continente africano due pezzi da novanta del made in Italy: Fabio Capello, allenatore alla guida dell’Inghilterra, e la terna mondiale composta da Rosetti, Calcagno e  Stefano Ayroldi. 


Se ne farà una ragione Don Fabio, ma noi tifiamo  per la terna arbitrale che, dopo l’eccellente prestazione della gara d’esordio tra Australia e Ghana, questa sera scenderanno nuovamente in campo per gli ottavi di finali, dove dirigeranno Argentina–Messico. 

Sfida affascinante che vede in campo forse la più accreditata delle nazionali per la vittoria mondiale: l’Albiceleste ha concluso infatti il suo girone a punteggio pieno e Maradona, che ha dato prova di essere oltre che il più grande giocatore della storia, anche un buon allenatore, vorrebbe guidare la sua ad un’altra vittoria dopo quella del lontano 1986. 

Il cammino però non è cosi in discesa come sembra perché a creare qualche problema alla squadra sudamericana potrebbe pensarci il Messico, definito dal suo stesso allenatore Aguirre come la miglior nazionale del paese mai assemblata nella storia della federazione messicana. 

In effetti si tratta di un mix di giocatori esperti (Marquez, Torrado) unito a giovani stelle in rampa di lancio nel calcio internazionale come Dos Santos, Vela o la nuova stella del Manchester United, Hernandez. 

Chiunque vincerà la sfida è, se vogliamo, relativo per noi italiani che ormai tifiamo per la terna: con l’uscita dell’Italia infatti, crescono le possibilità di vedere impiegati Rosetti & C. anche nelle partite più impegnative e chissà, facendo i dovuti scongiuri, anche in quella più importante.

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